scopazzo o tumore dell'abete

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Termine Definizione
scopazzo o tumore dell'abete
Deformazione sui fusti e rami dell'abete bianco provocata da Melampsorella caryophyllacearum (D.C.) Schroet., Melampsoracea eteroica a ciclo completo con le forme O-I su Abies e II-III su Cariofillacee erbacee. Le basidiospore infettano, a primavera, i giovani getti dell'abete e durante l'estate, nei punti colpiti, il rametto si rigonfia. Nella primavera successiva, in corrispondenza dell'ingrossamento, si ha un fenomeno di blastomania con sviluppo di numerosi getti sopranumerari che formano uno scopazzo. I rami infetti hanno sviluppo modesto e gli aghi che si originano su di essi e sullo scopazzo sono più piccoli e clorotici in modo che tale formazione spicca sulla vegetazione normale verde cupo. Oltre gli scopazzi si può avere la formazione, sui rami, di ingrossamenti anche assai vistosi che poi si screpolano più o meno profondamente. Verso la fine della primavera sugli aghi dei rametti infetti compaiono i picnidi a forma di pustolette arancione. Durante l'estate, sulla pagina inferiore si formano gli ecidi da cui fuoriescono gli ecidioconidi in polvere arancione i quali vanno ad infettare le Cariofillacee che fungono da ospiti intermedi. Sulle foglie di queste compaiono ben presto gli uredoconidi, che diffondono l'infezione, e più tardi i teleutoconidi i quali germineranno nella primavera successiva. Il micelio è perennante sia sull'abete che sulle Cariofillacee. Si può limitare la diffusione della malattia asportando gli scopazzi ed i tumori; se l'infezione colpisce piante giovani bisogna distruggerle.
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