Vocabolario del Legno
Vocaboli e terminologie usate nel mondo del legno
Termine | Definizione |
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d.b.b. |
Abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: deals, battens, boards
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d.u.b. |
abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: diameter under (or inside) bark = diametro sotto corteccia.
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deal |
Termine inglese che si applica a un segato di resinose tra 2 e 4 pollici (5 e 10 cm) di spessore e da 9 a 11 pollici di larghezza ( 23 e 28 cm).
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debit |
Termine francese per indicare l'insieme delle operazioni con le quali si perviene a dividere un tronco per il lungo (con segagione o spaccatura) o a dividere ulteriormente i pezzi così ottenuti. Di conseguenza bois debité sta per legname segato (o spaccato) per il lungo.
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decadimento del legno |
Alterazione e distruzione dei tessuti legnosi dovuta alle azioni chimiche (essenzialmente ossidazioni) dell'atmosfera.
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decara |
Unità di misura di superficie pari a 10 are ossia a 1000 m2 (1/10 di ha)
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decastero |
Unità di misura di volume (catasta) pari a 10 m3 steri
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decidue |
Nome assegnato alle piante che perdono le foglie durante la stagione del riposo vegetativo. Esse prevalgono nelle latifoglie (es. pioppo, castagno, melo, olmo, faggio, ecc.) mentre sono assai meno frequenti nelle conifere (larice, tassodio, ginkgo).
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decortica |
Particolare tipo di scoratura effettuata sulle piante viventi di quercia sughera per l'asportazione periodica del sughero. La prima volta che tale operazione viene eseguita se ne ricava un prodotto scadente (sughero maschio o sugherone) e si preferisce allora indicarla con la denominazione specifica di demaschiatura.
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decorticazione |
Operazione con la quale si incide ed asporta un anello di corteccia giungendo sino al cambio senza ledere l'alburno Con essa si viene ad arrestare ll movimento discendente della linfa ed il risultato che si consegue (se si è operato almeno due mesi prima dell'antesi) è un aumento di produzione dei frutti. Ciò però porta a uno spossamento notevole della parte sovrastante la d., la quale pertanto conviene che sia praticata successivamente sui rami di cui è prevista l'eliminazione, che potrà avvenire l'anno susseguente.Nelle piante forestali la d. dicesi più propriamente cercinatura ed è destinata a far seccare la pianta in piedi.
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decoupe |
Termine francese per sezionatura (o troncatura) di un fusto.
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defibrator |
Procedimento di sfibratura del legno nel quale detto materiale, preventivamente ridotto in schegge, viene fortemente compresso in apposita camera da una apertura della quale un pistone fa pervenire ad intervalli le schegge in una cavità più vasta piena di vapore a 8-10 atmosfere. Dopo che da detto vapore la coesione tra le fibre legnose è notevolmente attenuata, le schegge sono fatte pervenire tra due dischi scanalati, rotanti in senso inverso, per mezzo dei quali si perviene alla separazione delle fibre.
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defogliazione |
Perdita delle foglie di una pianta dovuta a svariate cause (meteorologiche, parassitarieo patologiche).
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defogliazione primaverile del pioppo |
È una temibile avversità delle coltivazioni industriali di pioppo dovuta a un fungo, e cioè alla Venturia populina (Vuill.) Fabr. il cui stadio imperfetto è la Pollaccia elegans Servazzi: sotto l'azione del parassita le foglie e i giovani getti appassiscono e imbruniscono provocando talora la perdita totale della chioma.
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délignés (bois) |
Indicazione francese corrispondente a segati refilati
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demanio forestale |
Genericamente intendesi per d. f. il complesso delle proprietà boschive appartenenti ai Comuni, Province, Enti vari, ed infine, allo Stato, caratterizzati dall'inalienabilità.Il primo nucleo del d. f. dello Stato fu dato da un gruppo di foresteche il Ministero delle Finanze passò nel 1871 all'Amministrazione Forestale perchè essa provvedesse ad una buona gestione. Per nuove assegnazioni, permute, acquisti il d.f. dello Stato crebbe lentamente di importanza. Con la dicitura di foreste demaniali si indica attualmente il patrimonio dell'Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, nonché le foreste già del Demanio dello Stato passate alle Regioni Autonome. Tale dicitura è però impropria perchè dette foreste costituiscono un patrimonio indisponibile.
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demaschiatura della sughera |
Operazione con la quale si stacca per la prima volta il sughero dalla quercia sughera: la denominazione deriva dal fatto che il primo sughero, ruvido e grossolano, è detto sughero maschio.
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dendrocronologia | Parola che deriva dal greco: dendron = albero; kronos = tempo; logos = discorso. È una scienza recente che studia l'accrescimento delle piante arboree nel tempo, le modalità con cui questo si sviluppa e i fattori esterni che lo influenzano.
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dendrologia |
Parte della botanica che studia il riconoscimento e le caratteristiche morfologiche delle specie legnose.
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dendrometrico (coefficiente) |
v. volume effettivo di un albero.
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densificazione del legno |
Procedimento di compressione, per lo più trasversale, del legno allo scopo di diminuirne il volume e aumentarne peso specifico migliorandone così le caratteristiche.
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densità |
Con densità assoluta di un corpo di massa m e volume v si intende il rapporto m/v ossia la massa dell'unità di volume. Nel caso in cui i pesi siano espressi in g-peso (unità pratica di forza) il peso risulta espresso dallo stesso numero della massa (che è sempre misurata in g) onde il peso specifico di un corpo di peso P e volume V, definito come rapporto P-V, risulta numericamente uguale alla densità.
La d. si determina con i picnometri e, per i liquidi, soprattutto con gli aereometri.
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densità basale |
Rapporto tra il peo della sostanza secca contenuta in un pezzo di legno ed il suo volume allo stato fresco. Differisce dal peso specifico perchè i due termini del rapporto non sono misurati contemporaneamente nella stessa condizione di umidità, ma in due tempi diversi e precisamente negli stati estremi. La d. b. prescinde pertanto dal ritiro del legno, che invece fa variare il peso specifico e per tale ragione è di grande interesse ogni qualvolta interessa di conoscere quanta sostanza legnosa secca si può avere da un dato volume fresco o più generalmente, da un certo soprassuolo forestale: questo caso si presenta p. es. nella fabbricazione della cellulosa, il cui rendimento dipende dalla quantità di sostanza legnosa secca
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densità boschiva |
Un bosco nel quale il suolo sia completamente coperto dalla prolezione verticale delle chiome (o aree di insidenza) dicesi a d. b. normale o completa o colma o piena; sarà rado se rimangono delle radure scoperte; e invece a d. eccessiva se un certo numero di piante dominate (del soprassuolo principale) si trovano comprese nell'area di insidenza di altre. Oltre al criterio della continuità, discontinuità e sovrapposizione delle aree di insidenza, la d. b. può essere indicata da un raffronto tra l'area basimetnca effettivamente constatabile nel bosco in esame e quella di un bosco della stessa specie, di identica età e struttura e nelle stesse condizioni di stazione, giudicato normale.
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dente |
Piccola sporgenza rettangolare tagliata nella costa di un pezzo; si differenzia dal tenone che è più grande e diversamente orientato.
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denti di sega |
Sporgenze sul bordo della lama della sega, atte per loro affilatura a recidere o strappare le fibre legnose secondo il piano di segagione. I d. di s. possono avere parecchie forme e modalità diverse di affilatura e stradatura.
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depezzatura |
Riduzione di un fusto in pezzi di lunghezza conforme agli assortimenti che se ne vogliono ricavare. È praticata col segone o con sega a catena non razionale il praticarla con l'accetta o il falcetto per la perdita di materiale (schegge) che ne deriva.
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deposito calcareo |
Un deposito bianco-grigio di consistenza gessosa.
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derivati del legno |
Il legno costituisce un importante materiale di base nell'industria chimica. Recentemente sono state sviluppate tecniche di estrazione di vari costituenti chimici del legno, ad esempio il tannino, vari pigmenti, resine e oli. Ogni anno un'enorme quantità di legno viene trattata chimicamente o meccanicamente per essere ridotta in pasta e successivamente trasformata in carta.
Oltre all'acqua, il principale costituente del tessuto legnoso è la cellulosa. Grandi quantità di questo materiale, utilizzate nella produzione di rayon e nitrocellulosa, provengono da materie prime quali il cotone, ma è in aumento la percentuale ricavata dal legno. La principale difficoltà nell'uso di cellulosa prelevata dal legno consiste nella separazione dalle impurità, ad esempio la lignina (che è un carboidrato). In molti processi industriali, il legno può essere utilizzato come materiale chimico grezzo, senza separare la cellulosa dalla lignina. Nel processo Bergius, viene trattato con acido cloridrico per produrre zuccheri, utilizzati poi come alimento per il bestiame o avviati al processo di fermentazione per produrre alcol. Il legno può essere trasformato in combustibili liquidi mediante idrogenazione. Viene usato da tempo come fonte di sostanze chimiche ottenute per distillazione; molte di queste sostanze, tuttavia, come l'acido acetico, l'alcol metilico e l'acetone, vengono attualmente fabbricate sinteticamente. Recentemente sono stati ottenuti per via chimica alcuni nuovi prodotti che uniscono alle proprietà meccaniche del legno una maggiore resistenza e durata. Il metodo principale per fabbricare questi materiali consiste nell'impregnare il legno con sostanze opportune, ad esempio una miscela di fenolo e formaldeide, e riscaldarlo in modo che le cellule vegetali reagiscano con i composti chimici, formando una materia plastica. Il legno così trattato resiste al deterioramento, agli insetti e ai tarli; la sua densità relativa è superiore a quella originale, ma la resistenza è più o meno la stessa. Spesso il legno impregnato è sottoposto, anziché a riscaldamento, a una pressione di circa 70 kg/cm2, mentre sono in corso le reazioni chimiche a livello cellulare: il materiale che se ne ottiene ha densità relativa pari a 1,35, durezza e resistenza maggiori, ma in generale minore rigidità del legno di provenienza.
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derrick |
v. falcone.
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