Vocabolario del Legno

Vocaboli e terminologie usate nel mondo del legno

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Termine Definizione
t.&g. (o T. & G.)
Abbreviazione inglese di tongue and groove che indica il tavolame lavorato sui bordi per incastro a linguetta
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Ta
Abbreviazione usata in Germania ed in Austria dai forestali e dai commercianti di legname per indicare l’abete bianco (Tanne).
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taglia da sega o borra o tronco o toppo
Denominazioni delle Alpi Centro-Orientali per indicare un particolare assortimento legnoso tratto da piante d'alto fusto di specie resinose destinato a fornire con la segagione tavole o altri tipi di segati; le dimensioni normali (se le tavole devono essere di 4 m netti) sono: lunghezza da 4,10 a 4,20 m (e più, se le difficoltà di esbosco fanno prevedere notevoli guasti alle testate), diametro minimo non inferiore a 8 cm (in qualche zona può anche essere richiesto un diametro più elevato).
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tagliata
Termine forestale per indicare una particella o comunque una zona boschiva sottoposta ad utilizzazione, e cioè ove vi è stato eseguito un taglio parziale o totale del soprassuolo.
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tagliente
La parte terminale della lama di uno scalpello o di una sgorbia, che ha la funzione di tagliare.
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tagliente esterno
Si dice di una sgorbia che ha lo smusso prodotto dall'arrotatura nella parte interna o canale.
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taglio
La separazione o troncatura delle fibre del legno prodotta da un attrezzo, in genere una sega o uno scalpello.
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taglio tangenziale
Un taglio eseguito segando il legno in senso longitudinale.
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talea
Frammento di ramo, generalmente di un anno, con una o più gemme, che si introduce nel terreno e destinato ad emettere radici ed uno o più getti aerei. La moltiplicazione per t. (agamica) si usa per le piante che emettono con facilità radici avventizie (vite,pioppo, salice, fico, ecc.). Le t. sono normalmente di 20-30 cm e si lasciano sporgere dal terreno con una sola gemma. Esse si recidono dalla pianta verso la fine del periodo di riposo vegetativo (febbraio) e si piantano immediatamente; dovendole conservare si mantengono stratificate in sabbia fine ed asciutta ed in locale fresco a temperatura costante. Le t., dopo l'emissione di radici avventizie, si dicono barbatelle e l'appezzamento ove si coltivano barbatellaio.Le piante che, come il salice ed il pioppo, si sviluppano rapidamente possono moltiplicarsi a mezzo di t. di notevoli dimensioni, poste direttamente a dimore, che prendono il nome di piantoni. La t. di vite costituita da un tralcio di un anno inserito a T su uno di due, dicesi magliolo.
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taleaggio
Termine di recente introduzione per indicare la facoltà di riproduzione per talea: così per i salici nei quali detta riproduzione è facilissima si dirà che possiedono ottimo taleaggio Tanalite o Tanalith. Antisettico da legno, a base di fluoruri ed arseniato di sodio, particolarmente efficace contro gli insetti. Il tipo V contiene composti di cromo che ne diminuiscono la dilavabilità.
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tamburato
Sistema di costruzione di larghe superfici, in cui un telaio viene opportunamente rinforzato all'interno e coperto da fogli di legno lavorato, in genere da compensato.
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tannini
Sostanze che si trovano in varie parti di diverse piante, e che pur non rispondendo ad una composizione chimica ben definita hanno in comune alcune caratteristiche. Di massima essi constano di miscele di sostanze ternarie che si comportano come fenoli polivalenti; col riscaldamento si decompongono senza avere un netto punto di fusione, in soluzione alcalina posseggono grande avidità per l'ossigeno, coi sali ferrici si colorano tipicamente in azzurro o in verde. I t. hanno importanza per alcune applicazioni pratiche quali la concia delle pelli (per precipitazione degli albuminoidi in esse contenuti), la tintura e la mordenzatura delle fibre, delle pelli e del legno la fabbricazione degli inchiostri.
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tannino
Una sostanza astringente presente nella quercia ed in altre essenze, che fa arrugginire i metalli ferrosi.
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tappareddi
v. manna.
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tara
In senso lato il termine indica una deduzione o un diffalco che si pratica sopra una entità misurata di una data merce o cosa per tener conto di difetti o di altre circostanze che ne impediscono l'utilizzazione integrale. Così nella determinazione della superficie di un fondo agricolo per t. intendesi tutto quanto non può essere destinato alla normale coltura, e cioè l'insieme dei fabbricati (con annessi cortili ed aie), delle strade, dei fossi e canali, ecc. Nella determinazione della portata utile, cioè del carico ammissibile, di un veicolo, t. indica il peso del veicolo stesso.
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tarizzo
Termine, probabilmente derivante da tara, usato nel commercio del legname con significati non sempre corrispondenti. Talora (Trentino) t. indica la deduzione od abbuono da praticarsi sulla cubatura di un tronco di legname quando in esso si presenta un difetto (quale cipollatura, spaccatura, carie, ecc.) che ne diminuisce la possibilità di utilizzazione, e di conseguenza determina un deprezzamento. Altrove (Belluno, Udine) il termine t. ha assunto il vero e proprio significato di legname attaccato da funghi, ed in una fase tale da aver superato la semplice alterazione cromatica senza che peraltro se ne siano perdute completamente la resistenza e la compattezza; in tal caso usasi pure dire che t. corrisponde a (legno) marcio duro o marcio che tiene il chiodo.
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tarlo
Denominazione generica con la quale si indicano numerosi insetti che scavano gallerie sia negli organi vegetali che nel legno messo in opera. Fra le specie più importanti sono:t. fasciato della quercia (Coroebus fasciatus Vill.). Coleottero Buprestide il cui adulto, lungo 15-16mm, è di color verde bronzato e presenta due ampie fasce trasversali ondulate grigie sulla metà apicale delle elitre. Compare in giugno luglio e la femmina depone le uova, isolate, sui rami più giovani.La larva penetra nel legno nel quale, in direzione centripeta, scava una galleria a sezione ellittica ripiena di rosura compressa e mista ad escrementi. Dopo un decorso assai irregolare, detta galleria si snoda a spirale nell'interno del ramo. Nella primavera del 3O anno avviene l'impupamento in una celletta semilunare e l'insetto adulto raggiunge l'esterno attraverso un foro nella corteccia. Questo t. predilige il leccio e la sughera, ma vive anche sulle altre querce. I rami colpiti disseccano rapidamente ed è facile riconoscere le piante che ospitano il fitofago perchè la loro chioma presenta delle evidenti aree, più o meno ampie, con foglie disseccate. La lotta si conduce asportando entro maggio i rami colpiti e proteggendo gli uccelli insettivori.
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tarlo-vespa del pioppo
Insetto della Famiglia dei Sesidi, descritto alla voce Parantrene Tabaniforme particolarmente dannoso alle piantagioni industriali di pioppo.
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tarsia
v. intarsio.
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tassatorio (rilievo)
v. tassazione forestale.
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tassazione forestale
Insieme delle operazioni (rilievi tassatori) con le quali si determina la massa di un soprassuolo forestale e le sue caratteristiche.
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tasti
Denominazione usata talvolta nel Trentino per indicare un particolare assortimento di legname tondo, e cioè quei pezzi, generalmente della base del tronco, che vengono tagliati perchè guasti per attacchi di funghi o altri danneggiamenti Coll'allontanamento dei t. dal tronco questo fornirà toppi da sega, antenne, travi, ecc., netti da difetti mentre i t. forniranno soltanto materiale di poco valore espesso, unicamente legna da fuoco.
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tavola
Termine del commercio del legname per indicare un segato a sezione rettangolare, con spessore da 18 a 34 mm: se lo spessore va da 35 a 50 mm il termine specifico è ponte, mentre alle t. con spessore da 60 ad 80 mm è riservato il nome di palancola. La t. con spessore inferiore, e cioè dai 10 ai 15 mm è denominata scuretta.
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tavolame
Termine del commercio del legname usato per indicare collettivamente e genericamente segati aventi due facce parallele e con spessore notevolmente inferiore alla larghezza delle facce. Il t. dicesi parallelo se la sezione del segato non solo è rettangolare, ma è anche costante su tutta la lunghezza; dicesi rastremato o, erroneamente, conico se la refilatura segue all'incirca la rastremazione del tronco da cui il segato stesso è stato ricavato.
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tavole di cubatura
Tavole numeriche che forniscono il volume di un fusto legnoso di data specie in funzione del diametro a 1,30 m (t. di c. ad una entrata) oppure in funzione del diametro a 1,30 e dell'altezza (t. di c. a doppia entrata). Le t di c. sono utilissime e dànno risultati attendibili nella determinazione della cubatura di un numero abbastanza elevato di fusti, ma non possono viceversa servire per un fusto isolato. Si distinguono in locali se sono state determinate per un dato bosco, e generali se la loro validità si estende a tutti i boschi di una regione (sempre beninteso limitatamente ad una specie legnosa) dendometriche se forniscono il volume del fusto con ramaglia o cormometriche se forniscono quello del solo fusto atto a lavoro.
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tecnologia
L'accezione generale del termine, equivalente a “studio delle tecniche di lavorazione”, viene spesso esteso nel senso di includere nella t. di una data branca anche lo studio dei materiali da lavorare, specialmente nel caso in cui detti materiali non siano correntemente e sufficientemente studiati da altre discipline di un dato piano di studi. Così ad esempio nella t. del legno una parte della materia si occupa dello studio delle caratteristiche del legno in quanto senza la loro conoscenza non si possono assolutamente studiare le tecniche di lavorazione.
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telaio
Struttura portante piana, i genere rettangolare, realizzata unendo in modo opportuno quattro o più listelli. Se il telaio è rettangolare, gli elementi verticali si chiamano montanti e quelli orizzontali traverse.
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teleferica forestale
La t. f. è un impianto destinato al trasporto dei prodotti legnosi per mezzo di un carrello scorrente su di una fune metallica. Se ne distinguono tre tipi principali: monofune, bifune e trifune. Prototipo delle prime è la monofune fissa o palorcio o teleforo o filo a sbalzo, costituito da una fune sulla quale vengono fatti scendere i carichi per sola gravità e senza controllo alcuno o frenatura: serve essenzialmente al trasporto in discesa di materiale di piccola dimensione quale legna da ardere, da carta, da tannino. Pure usata è la monofune mobile composta da un anello continuo di fune, alla quale sono collegati i carichi, posto in movimento per mezzo di un motore o anche per semplice gravità. Nel tipo bifune una delle funi di maggior diametro, forma la via su cui passano i carichi (fune portante) mentre l'altra, che si avvolge su un argano, regola la velocità di discesa nei sistemi a gravità, o di risalita nei sistemi azionati da motore (fune traente). Nel tipo trifune si ha una fune di maggior diametro quale fune portante per i carichi, una di diametro medio per il ritorno dei carrelli (portante scarica), ed una di piccolo diametro, ad anello continuo, quale fune traente. Le teleferiche forestali sono di estrema utilità per le utilizzazioni forestali nelle zone di montagna: con esse si possono trasportare anche tronchi di oltre 1 m3, con prestazioni giornaliere toccanti anche 100 m3.
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teleforacee
Famiglia di Basidiomiceti Imenomicetali comprendente funghi per lo più lignicoli, saprofiti ed incrostanti. Corpo fruttifero membranaceo, cuoioso, suberoso, legnoso o ragnateloso, sessile o peduncolato, imbutiforme, ad orecchio, ecc. L'imenio occupa la parte superiore verrucosa del corpo fruttifero nelle forme sessili appressate al substrato, e quella inferiore nelle forme peduncolate. Fra le specie più dannose sono da menzionare: Corticium vagum B. et C. che può aggredire le radici, il colletto e la porzione basale dei fusticini dei semenzali causandone la morte; Stereum frustulosum (Pers.) causante l'occhio di pernice del legno di quercia; Stereum hirsutum (W.) carie bianca del legno di quercia; Stereum purpureum (Pers.) mal del piombo dei fruttiferi.
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teleforo
v. palorcio.
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