Vocabolario del Legno

Vocaboli e terminologie usate nel mondo del legno

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Termine Definizione
scorzatura
v. scortecciatura.
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scosciatura
Spacco in direzione longitudinale che si verifica in un fusto legnoso per varie circostanze come ad esempio quando si effettua uno sforzo tendente a separare le due branche di una grossa biforcazione, oppure per sollecitazioni di flessione derivanti dal vento o da abbattimento irrazionale.
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scribner decimal (log scale)
v. log.
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scure
v. accetta.
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scuretta
v. tavola.
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second growth
v. first growth.
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seconda (tavolame di) o seconda scelta
Tavolame con requisiti discreti, ma non del tutto immune di tare e difetti: i requisiti specifici variano a seconda della piazza di mercato e sono descritti nelle « Norme e consuetudini per il commercio dei legnami » emanate dalle Camere di Commercio di ogni provincia ove si produce o si commercia in quantità legname da lavoro. In qualche località si distingue anche una seconda andante.
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sega
Attrezzo per la divisione del legno in qualsiasi direzione.Il tipo tradizionale è costituito da una lamina d'acciaio o lama sul cui bordo sono ricavati dei denti atti,con la loro traslazione, a recidere e a strappare le fibre nonchè a far uscire dall'incisione i minuti frammenti che se ne originano, cioè la segatura. Affinchè la s. penetri nel legno questo deve avere un moto relativo di avanzamento, detto di alimentazione, verso l'azione della lama; inoltre, perchè tale moto relativo possa avvenire senza sfregamento che indurrebbe un attrito tale da impedire praticamente il lavoro, occorre che tra un dente e l'altro si abbia spazio sufficiente per contenere la segatura che va allontanata e che la strada aperta dai denti sia più ampia dello spessore della lama.
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sega a catena
Sega che si discosta dal tipo tradizionale perchè i denti non giacciono su di una lama continua ma sono portati da singoli elementi di una catena Galle. Questa è tesa da una sagoma e posta in rapida traslazione da un sopporto ruotante, comandato da un motore (a benzina, a elettricità o ad aria compressa): se ne hanno molti tipi: a due operaio ad uno solo. Le s. a c., dopo un primo periodo in cui hanno dato prove scadenti, si stanno diffondendo rapidamente e servono ottimamente sia per lavori vari di cantiere (depezzatura, regolarizzazione di sezioni, ecc.) che in foresta per abbattimento e sramatura.
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sega veneziana
Tipo di sega ad una sola lama rettilinea dotata di moto alternativo per mezzo di un telaio in legno comandato da un sistema biella manovella, azionatoa sua volta da un salto d'acqua. È di antico impiego nella zona orientale delle Alpi Italiane ed ha costituito per secoli la macchina principale di ogni segheria. Oggigiorno ha perduto la sua importanza di fronte alle macchine moderne assai più rapide o che, per essere multilame, possono ridurre in tavole tutto un tronco con una corsa sola: tuttavia per la loro economicità e per la facilità di installazione le s. v. si trovano ancora in parecchie vallate: la forza motrice dell'acqua è talora sostituita da un motore elettrico.
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segaccio
Utensile da falegname costituito da una breve lama dentata con manico di estremità: essa funziona in pratica come una sega alternativa e se la dentatura è atta a tagliare nei due sensi deve essere sufficentemente robusta al fine di evitare l'incurvatura della lama durante lo sbraccio di allontanamento. Un s. con lama particolarmente forte e robusta è altresì denominato saracco.
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segagione
Il taglio di un pezzo o di un tronco mediante seghe a mano o a motore.
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segantino
Operaio addetto alla segagione del legname.
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segati
Termine impiegato nel commercio del legname per indicare l'insieme di tutti gli assortimenti legnosi che si ottengono con la segagione per il lungo di un fusto d' albero; essi comprendono quindi: tavole, travi (segate) smezzole, travetti, morali, mezzomorali, perline, listoni.
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segatura
Sottoprodotto della segagione del legno, costituito da frammenti di minima dimensione (sotto i 2 mm): all'insieme dei frammenti di ancor minore dimensione, addirittura polverulenti, prodotti dalla lisciatura del legno con abrasivi si riserva più propriamente il nome di farina di legno o polvere di legno. La s. grezza, come esce dalla segheria contiene notevole quantità d'acqua: dal 30 al 50 % se proviene da tronchi freschi; dal 10 al 20 % se proviene da seconda lavorazione di tavolame stagionato La segatura brucia bene soltanto se è compressa, giacchè gli strati d'aria interposti trai suoi elementi impediscono la facile propagazione del calore; è questo stesso motivo che rende la segatura utile come materiale isolante, non solo dal calore, ma anche dai suoni.
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segheria
Opificio ove si pratica la segagione del legno. Le dimensioni e l'organizzazione interna delle s. variano a seconda delle caratteristiche e della quantità del legname da lavorare, nonchè della situazione topografica e dell'energia disponibile. Per le condizioni italiane le macchine essenziali di una s. sono le seguenti: una intestatrice per regolarizzare le estremità dei tronchi, data da una alternativa a lama libera, oppure da una sega a catena; una sega cosiddetta di testa per lavorare i tronchi per il lungo, cioè per ottenerne travi a spigolo vivo o tavole di diverso spessore: essa può essere alternativa (preferibilmente multilame) o a nastro; una refilatricea disco per regolarizzare i bordi laterali delle tavole. Spesso si ha poi ancora un rifendino a nastro per ottenere da grossi squadrati o tavoloni spessi tavole più sottili, nonchè una piallatrice per la spianatura delle tavole, poi una sega circolare a pendolo per ridurre a voluta lunghezza i cascami, ecc. Oltre alle macchine di lavorazione sopra elencate, al motore necessario e alle relative trasmissioni, la s. deve avere un reparto per l'affilatura delle lame, un locale per i cascami ed un impianto di aspirazione della segatura e dei trucioli dalle macchine, un ufficio, un pronto soccorso e una mensa ritrovo per gli operai, con relativo spogliatoio. All'esterno della s. devono poi essere opportunamente sistemati il piazzale di arrivo dei tronchi e il piazzale di deposito dei segati prodotti.
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segnatoio
La punta sporgente di un graffietto, costituita in genere da un chiodo appuntito: a volte può essere una piccola lama, come nel graffietto per tagliare.
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segone
Sega di grande dimensione per lavori di abbattimento e depezzamento alberi, munito di due manichi di estremità. Il tipo più diffuso in Italia ha il bordo anteriore dentato al quanto convesso (o a pancia) con dentatura a triangoli isosceli, intervallati o non, oppure all'americana, e cioè con un dente piallante intercalato ogni 2 o 4 denti taglianti (a seconda che deve servire per legno duro o tenero).
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select & better
Indicazione commerciale usata in Malesia e Borneo per indicare una categoria di segati corrispondente all’incirca alla prima qualità del commercio europeo e al F.a.S. dell’Africa Occidentale.
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selected
Termine inglese col quale nel commercio internazionale dei legnami si indicano le qualità migliori, od anche, più specificatamente per le latifoglie, una determinata scelta.
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selva
Voce usata in Toscana, assai più raramente nelle altre regioni, per indicare un bosco di notevole estensione: particolarmente poi un castagneto da frutto.
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selvicoltura
Scienza che si occupa della coltura razionale delle foreste e che abbraccia quindi un campo scientifico non soltanto vastissimo di per sè, ma necessariamente collegato a molte altre discipline, quali la botanica, l'assestamento, l'ecologia, la tecnologia forestale, la pedologia, la patologia, e la zoologia forestale, l'economia, il diritto, ecc. La s. si occupa specificatamente dei seguenti argomenti principali: interdipendenza tra foresta ed ambiente, evoluzione della foresta sia dovuta a pure cause naturali sia dovuta all'azione antropica, governo e trattamento dei boschi, operazioni colturali, rinnovazione artificiale, coltura dei vivai, esecuzione dei rimboschimenti, caratteri colturali, comportamento ed esigenze delle singole specie forestali. Per gli studi e le ricerche nel settore della selvicoltura oltre alla omonima Cattedra ed Istituto presso la Facoltà Agrario Forestale dell'Università di Firenze, alla Cattedra di Selvicoltura presso la Facoltà Agraria di Padova, e ai Corsi tenuti presso le altre Facoltà di Agraria, esiste in Firenze una Stazione Sperimentale di Selvicoltura creata nel 1922. Il suo primo Direttore è stato il Prof. Aldo Pavari, che nel periodo 1922-1960 ha impresso a detta Stazione un moderno indirizzo intonato alla risoluzione dei molti problemi peculiari dell'ambiente italiano e mediterraneo.
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semenzaio
Parte del vivaio nel quale si fanno nascere da seme le piantine che successivamente verranno messe direttamente a dimora oppure trapiantate in stazioni intermedie quali il piantonaio e la nestaiola. Il terreno deve essere di medio impasto, accuratamente lavorato, lautamente concimato a base soprattutto di stallatico, possibilmente permeabile. Nel caso di s. forestali il terreno non deve essere troppo fertile, altrimenti l'apparato radicale assume una conformazione (superficiale e poco sviluppata) poco adatta a superare la crisi del trapianto in suolo meno fertile, soprattutto se le piantine passano direttamente dal s. a dimora.
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semenzale
Termine usato in agraria ed in selvicoltura per indicare il primo stadio della piantina nata da seme.
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semicingolo
Dispositivo che si applica a due ruote laterali di un veicolo (e perciò ad assi paralleli e giacenti in uno stesso piano) per aumentarne l'aderenza: consta di un anello a elementi snodati, ricoprenti completamente il perimetro gommato delle ruote e da esse trascinato in moto: ogni elemento ha dei risalti, o quanto meno una forma tale da penetrare nel suolo, nella neve, ecc. I semicingoli non possono certo assicurare l'aderenza quale è fornita dai veri e propri cingoli, ma presentano, d'altra parte, il vantaggio di consentire l'uso di trattrici gommate anche in condizioni di difficile esercizio (fango, neve).
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sempreverdi (piante)
Piante a foglie persistenti, come il leccio, l'olivo, il bosso, gli abeti, i ginepri, ecc.
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sergente
Attrezzo da falegname per serrare pezzi di legno durante la presa degli incollaggi effettuati sulle facce laterali. Consiste di una robusta asta avente un dente rilevato ad una estremità, ed altro dente mobile scorrevole lungo l'asta: tale dente mobile può però essere bloccato da un anello che sia datta in scanalature debitamente intervallate. Disposti i pezzi di legno sull'asta in guisa che le superfici di incollaggio siano disposte perpendicolarmente ad essa, si blocca il dente mobile appena al di là dei pezzi e se ne effettua la forzatura interponendo dei cunei di legno. Invece che di legno il s. può essere metallico e in tal caso il dente mobile viene sostituito da una vite che in definitiva trasforma l'attrezzo in una morsa.
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serragiunti
Dispositivo atto a stringere due pezzi uno contro l'altro, con forza regolabile ottenuta, nella maggiorparte dei casi, mediante un meccanismo a vite o a camma.
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serramenti o infissi
Strutture in legno o metallo formate da un telaio fissato al muro e da parti girevoli che in esso telaio si adattano perfettamente, destinate a chiudere le aperture di porte e finestre.
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sesia (o egeria) apiforme (aegeria apifo
Ordine Lepidotteri; Famiglia Sesidi. Farfalla con apertura alare di 35-40 cm ali trasparenti con i margini, le frange e le nervature color ruggine; torace bruno con i margini anteriori e posteriori gialli; addome scuro con varie strisce trasversali gialle. Gli adulti, che hanno costumi crepuscolari, compaiono da maggio a luglio e le femmine depongono le uova (un migliaio) isolate o a piccoli gruppi, alla base dei tronchi. Le larve scavano gallerie sotto la corteccia, nutrendosi di legno e si trasformano in crisalidi nella primavera del terzo anno solare dalla nascita. La presenza della s. è resa evidente dagli accrescimenti ipertrofici esistenti in corrispondenza delle gallerie. La specie vive di preferenza sul pioppo, sul salice, sulla betulla, sul tiglio. La lotta si conduce come per il perdilegno.
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