Vocabolario del Legno

Vocaboli e terminologie usate nel mondo del legno

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Termine Definizione
pigna o pina
Frutto legnoso del pino meno propriamente è talora adoperato come sinonimo di cono.
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pilotti (pilotis)
Dal francese. Tronchi greggi lunghi da 5 a 20 m, con diametro variabile da 20 a 40 cm usati per palificata da fondazione.
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pina
v. pigna.
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pinza stradaseghe
Pinza speciale che permette di allicciare i denti di una qualsiasi sega in misura regolabile dall'operatore.
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piombo
Un pezzo o una struttura si dicono a piombo quando i loro fianchi sono perfettamente verticali.
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pioppella
Pianta di pioppo ottenuta in vivaio e destinata alla piantagione. Le p. si possono avere direttamente da seme o da talee, dopo uno o meglio due anni di vegetazione, da barbatelle (talee che hanno già fornito fusto di un anno, successivamente asportato) dopo uno o due anni di vegetazione: in quest'ultimo caso l'età del fusto della pioppella è inferiore di un anno all'età della radice.
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pioppicoltura
Arte della coltivazione dei pioppi. Si tratta di una coltivazione legnosa specializzata per la produzione di legname, le cui origini come coltura industriale non sono remote, per quanto i pioppi siano tradizionali per le campagne di molte regioni italiane e particolarmente della pianura padana occidentale. Il rapidissimo sviluppo e le notevoli dimensioni raggiunte in Piemonte da alcuni pioppi, cosiddetti canadesi o caroline importati probabilmente dalla Francia, fu il primo stimolo alla coltivazione in filari o gruppi lungo i canali, le strade e i torrenti della pianura. Successivamente avendo le industrie mostrato un notevole interesse per la materia prima ottenuta da tali piantagioni si sentì il bisogno di dare delle basi razionali alla coltura, e fu allora che alcune iniziative già in atto furono concretate e riunite dalle Cartiere Lurgo in un Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura, in Casale Monferrato. In tale Istituto (passato ora all'Ente Nazionale per la Cellulosa e la Carta) la scuola dei Proff. Jacometti e Piccarolo ha realizzato le basi concrete che hanno portato la pioppicoltura italiana a una posizione mondiale di avanguardia. In modo particolare è stata fatta una felice selezione di cloni a rapido accrescimento e di elevata resistenza alle malattie e ai parassiti, mentre si sono definite le norme di coltura in vivaio e di piantagione, sì da poter ottenere brillantissimi risultati economici.
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pitprops
Termine inglese per indicare la paleria da miniera.
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piuma (figura o effetto o crotch figure)
Denominazioni del commercio inglese ed americano per indicare quella particolare figura del legno che si ottiene con una sezione fatta in corrispondenza di una biforcazione del tronco e passante per l'asse di ognuna delle due parti: il particolare adattamento dei tessuti legnosi nella zona del raccordo richiama l'aspetto delle barbe di una piuma.
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plancia di sughero
Pezzo di sughero a superficie rettangolare; così come viene staccato dal tronco esso e generalmente curvo, ma dopo bollitura e pressatura può ridursi pressochè piano.
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plateau
Termine francese per indicare una tavola non refilata.
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platorello
Piatto rotondo che può essere montato sul tornio al quale è possibile fissare il pezzo da lavorare.
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plinto
Base di un mobile od ornamento, costruito in genere separatamente rispetto al resto della carcassa.
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plot
Segagione in plot. Tavolame ottenuto segando un tronco con corse tutte parallele ad una unica direzione, di modo che la tavola centrale è in direzione diametrale, ma tutte le altre sono via via tangenziali a successivi anelli di incremento e perciò soggette al fenomeno di imbarcamento. La segagione in p. può farsi con qualsiasi tipo di sega, ma per le seghe alternative multilame è anzi l'unica possibilità di lavoro.
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poliporacee
Famiglia di Basidiomiceti Imenomicetali comprendente funghi con corpo fruttifero ben sviluppato e generalmente di dimensioni notevoli, con cappello a mensola, o irregolare, ad imenio infero. Quest'ultimo si presenta tipicamente poroso, cioè costituito da tanti tubuli tappezzati internamente da basidi. Molte specie vivono parassiticamente sugli alberi forestali o da frutto penetrandovi attraverso ferite e producendo processi dlstruttivi o corrosivi. Altre specie vivono saprofiticamente sulle cortecce degli alberi ed infine numerose sono quelle commestibili, come il comune porcino.
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poliporo
Denominazione di alcune specie di funghi delle Poliporacee.
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pollice o inch
Misura inglese per le lunghezze del valore di 2,54 cm. 12 pollici formano 1 piede = 1 foot.
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pollone
Ramo di sviluppo posteriore a quello della formazione della chioma di una pianta legnosa ed avente un carattere accessorio (come i p. detti più propriamente succhioni alla base delle piante fruttifere o dei pioppi), o addirittura sostitutivo della chioma, come i p. basali di una ceppaia ceduata, oppure di una capitozza. I p. sostitutivi hanno grande importanza forestale perché è proprio sull'attitudine che varie specie - essenzialmente latifoglie (castagno, querce, faggio, ontano) - hanno alla loro emissione che è basato il governo a ceduo.
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pollone radicale
Pollone originatosi da gemma avventizia delle radici laterali: facilmente esso può affrancarsi per dar luogo a un nuovo fusto indipendente. L'emissione di p. r. è frequente nella robinia e nell'ailanto.
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pollonifera (facoltà)
Attitudine di una specie alla produzlone di polloni dopo il taglio del cimale (capitozza), dei rami principali (sgamollo) o dell'intero fusto (ceduo a ceppaia o raso a terra).
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pomellato (effetto) o pommelé
Particolare figura del legno che in una sezione plana subtangenziale si presenta con un gioco di riflessi tale da dare l'impressione di zone tondeggianti, in rilievo o in depressione, accostate. Quando i vari elementi del disegno sono di grandezza abbastanza uniforme ed estesi a tutta la superficie il termine commerciale inglese è più propriamente quilt figure: quando invece sono irregolari come grandezza e non presenti ovunque oppure non apparenti come isole ma piuttosto come grossi riccioli il termine inglese è blister figure. Si riscontra l'effetto pomellato nel Sapeli nel Sipo nel Bubinga, nell'Acajou Grand Bassam e nell'acero del Nord America.
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ponte
Tavola di 4 m di lunghezza, con spessore da 50 a 60 mm (in qualche località da 30 mm in su) .
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populit
Tipo di pannello di lana di legno (pioppo) agglomerata con cementante inorganico. È fabbricato in Lombardia.
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pori del legno
Denominazione corrente, ma impropria, per indicare i fori o cavità che nelle superfici trasversali del legno si vedono in corrispondenza delle sezioni dei vasi legnosi o anche delle tracheidi e delle fibre se esse sono a lume ampio e pareti sottili.
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porosità del legno
Presenza di pori nel corpo del tessuto legnoso: i legni più porosi (e cioè con maggiori cavità) sono anche quelli più leggeri.
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porrina
Pianta di castagno proveniente da seme, ed a legno non ancor duramificato. Ne sono esempi le matricine di ceduo aventi età di 2 o 3 turni.
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porta a incasso
Una porta le cui coste rientrano tra i bordi della carcassa quando è chiusa.
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porta a toppa
Una porta le cui coste vanno a coprire i bordi della carcassa quando è chiusa.
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portainnesto o portanesto o soggetto
Pianta sulla quale si pratica l'innesto, sulla quale cioè si fa saldare il nesto. Essa è generalmente proveniente da seme e dicesi franco quando appartiene alla stessa specie del nesto. I più comuni p.usati per le piante da frutto sono: per gli agrumi: melàngolo, arancio dolce franco, limone franco; per l'albicocco: franco, mandorlo, susino mirabolano; per il castagno: franco, castagno giapponese; per il melo: franco, dolcigno, paradiso per il pero: franco, cotogno, biancospino; per il pesco: franco, mandorlo, albicocco, susino; per il susino: franco, pesco, mandorlo, albicocco.
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portamento
Aspetto morfologico esteriore caratteristico di ogni specie vegetale, considerando la pianta nel suo insieme di chioma, fusto e radici. Il p. naturale è quello di una pianta cresciuta allo stato isolato, in condizioni buone e normali di vegetazione e senza che il suo aspetto sia stato modificato dall'azione di fattori ecologici o biotici. I fattori intrinseci che influenzano la forma della chioma, e quindi il p., sono soprattutto la specie, la varietà e l'età; quelli esterni, la luce ed il vento. La descrizione del p. per una specie legnosa arborea comprende: forma, sviluppo e andamento del fusto (forma regolare od irregolare sviluppo modesto, medio o notevole, andamento rettilineo o tortuoso); caratteristiche della chioma (regolare o irregolare, folta o rada, fastigiata o espansa, tondeggiante, ovoidale o tabulare, inserita in basso o in alto); caratteristiche delle radici (non evidenti fuori terra o raccordate al tronco sopra il colletto con ali e contrafforti), ecc. ecc.
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