Vocabolario del Legno

Vocaboli e terminologie usate nel mondo del legno

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Termine Definizione
parchetto lamellare
Pavimento costituito da lamelle disposte a reticolo in pannelli di 440 x 440 oppure 480 x 480 mm, di spessore 8/9 mm.
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parchetto rigato
Pavimento costituito da tavolette dello spessore di 11/12 mm, da applicarsi con collante vinilico a un sottofondo di cemento lisciato, piastrelle o altro idoneo. Le tavolette sono rigate per aumentare l'aderenza e per impedire la sconnessione.
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parenchima
Tessuto legnoso al quale è principalmente affidata la provvista e la distribuzione dei carboidrati (perciò detto tessuto di riserva). Si trova in direzione radiale nei raggi midollari per lo più sotto forma di cellule prismatiche a parete sottile con perforazioni semplici la cui forma è spesso utile per l'identificazione della specie. In direzione assiale è per lo più in cellule prismatiche o allungate che possono assumere quattro disposlzioni fondamentali: p. diffuso se in serie o strati singoli ed irregolari p. terminale se in strette bande al termine degli anelli di incremento p. metatracheale se in bande tangenziali indipendenti dai vasi e all'incirca concentriche, p. paratracheale se associato ai vasi in varia forma (confluente, vasicentrico ed aliforme).
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particella
Porzione di terreno situata in un medesimo Comune tutta appartenente allo stesso possessore, ed avente la medesima qualità di coltura e classe di produttlvità. Essa è l'unità territoriale minima rilevata del catasto italiano che è appunto geometrico particellare. In senso più ristretto per p. boschiva intendesi una superficie esattamente delimitata di bosco omogeneo nei riguardi del suolo, del clima e del soprassuolo.
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pasciona
Produzione particolarmente abbondante di seme da parte di una data specie forestale. Gli anni di p. sono variamente distanziati a seconda della specie di cui si tratta.
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passafuori
Voce piemontese del commercio dei legnami per indicare dei segati resinosi per lo più piallati, con sezione di 8 x 10 a 12 x 16 cme lunghezza da 1,5 a 2,5 m.
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passante
Si dice di un foro, di una mortasa o di un canale quando giungono da una faccia a quella opposta.
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passo, di una vite
Il rapporto fra il numero di filetti e la lunghezza lungo cui questi filetti sono distribuiti; per esempio 5 filetti al cm.
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passone o filagna
Fusto sottile di castagno usato, dopo scortecciatura, per recinti Le dimensioni variano da luogo a luogo, ma la lunghezza sta fra i 2 e i 3 m, e il diametro in punta non scende sotto i 4 cm.
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pasta chimica (di legno)
Sinonimo, poco usato in Italia, di cellulosa.
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pasta semichimica (di legno)
Prodotto ottenuto con un trattamento intermedio tra quello di semplice sfibratura meccanica che dà la pastalegno e quello chimico, che fornisce la cellulosa col quale si procede alla compieta disincrostazione del legno con azione chimica, senza impiego di azione meccanica di sorta. In sostanza per avere la p. semichimica la sfibratura viene fatta precedere da un trattamento, breve e con soluzioni di alcali poco concentrate, volto ad agevolare l'azione meccanica della mola.
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pastalegno bruna
Pastalegno ottenuta facendo precedere la sfibratura da un preventivo trattamento, ad elevata pressione, con vapore o acqua calda, il che elimina una parte delle sostanze incrostanti e delle resine.
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pastalegno o pasta legno
Prodotto ottenuto dal legno con un semplice trattamento meccanico di sfibratura. Si tratta di un materiale economico perchè vengono evitati trattamenti chimici lunghi e costosi, ma d'altra parte rimangono nella massa tutte le materie incrostanti suscettibili di ossidazione ed alterazione nel tempo.
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pece
Prodotto della distillazione dei catrami, dei carboni fossili (lignite compresa), del petrolio, del grasso di lana, della stearina, e di altre sostanze organiche. La più comune p. di catrame o di carbon fossile è formata da vari idrocarburi solidi, da sostanze bituminose e da carbone finemente diviso: si presenta di colore bruno e consistenza pastosa, variabile a seconda del grado a cui si è spinta la distillazione. Ha svariati impieghi, tra cui sono particolarmente importanti quelli per calafatare le imbarcazioni ed altri usi navali.
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pece di colofonia
Residuo della preparazione degli oli di resina con la distillazione secca della colofonia. È di colore giallo-bruno, fragile.
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pece greca
Sinonimo di colofonia.
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pedale (dell'albero) o pèdulo
Parte basale dell'albero ove si cominciano a notare nel fusto i rilievi irregolari causati dall'inserzione delle radici. Per estensione usasi altresì il termine di p. per il toppo inferiore ricavato da un fusto.
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pedano o bedano
Scalpello con ferro di modesta larghezza e notevole spessore, particolarmente adatto per cave profonde e ove si richiedono notevoli sforzi di leva.
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pennato
Termine usato con varie accezioni a seconda delle località: talora è sinonimo di roncola, mentre altrove indica una r. con cresta tagliente sul dorso,o ancora addirittura un'accetta di forma particolare.
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pennola
Fusto sottile lungo sino a 16 m, con diametro a metà da 12 a 20 cm, usato per impalcature.
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pentosani
Polisaccaridi (C5 H10O5)n che sono dati dalla condensazione di più molecole di pentosi: essi costituiscono una parte dei carboidrati non cellulosici presenti nel legno. I più importanti in natura sono: l'arabano e lo xilano, rispettivamente polimeri dell'arabinosio e dello xilosio. Nella maggior parte dei casi i p. hanno unitamente alle emicellulose e alla lignina, funzione meccanica di sostegno e per tal motivo sono abbondanti negli steli, nelle foglie e nel legno. Talora hanno origine patologica, come nella gommosi dei fruttiferi, e sembra che si debbano loro attribuire anche funzioni di riserva.
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perdilegno bianco o zeuzera o tarlo degl
Ordine Lepidotteri Famiglia Cossidi. Farfalla ad ali bianche, con macchie blu scure, di 57 cm di apertura; addome con fasce trasversali dello stesso colore. La femmina, munita di un lungo ovopositore estroflettibile, depone le uova isolate sui tronchi e sui rami, preferendo le piante giovani ed isolate. Il ciclo biologico e le abitudini sono simili a quelli del p. rosso. Danneggia specialmente peri e meli più raramente oliviaceri, tigli, frassini, betulle, ecc. Si combatte come il p. rosso, e nel caso che siano colpiti i rami conviene reciderli e distruggerli.
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perdilegno rosso o rodilegno
Ordine Lepidotteri; Famiglia Cossidi. Grossa farfalla con apertura alare di 70-90 mm, di color grigio cinereo con alcune sfumature biancastre. La femmina notevolmente più grande del maschio, depone le uova a giugno-luglio in gruppi di 15-50 nelle screpolature della corteccia mediantelo sviluppato ovopositore estroflettibile. I bruchi, che maturi possono raggiungere 10 cm di lunghezza e sono di color rosso vinoso dorsalmente, penetrano sotto la scorza scavando una galleria nella zona del cambio. Nella successiva primavera la larva penetra nell'alburno tracciando gallerie a sezione ellittica in senso longitudinale ed obliquo. Nel terzo anno la larva ritorna verso la corteccia nella quale, prima di trasformarsi in crisalide, pratica un foro che richiude con rosura impastata preparando così l'uscita all'insetto adulto. Il p. attacca quasi tutte le piante da frutto e molte specie forestali e di danni d'ordine biologico e tecnologico, sono spesso gravissimi: in modo particolare nei frutteti e nelle piantagioni di pioppi. La presenza dell'insetto è resa evidente dal rosume e dagli escrementi che fuoriescono dal foro di entrata formando grumi umidiccie di color bruno scuro. Per prevenire l'attacco del p. si consiglia di spalmare il tronco con sostanze repellenti onde impedire la deposizione delle uova contro le larve nelle gallerie agire con filo di ferro piegato ad uncino, oppure iniettando nei fori sostanze tossiche come solfuro di carbonio, paradiclorobenzolo, creosoto, ecc. e chiudendo l'orificio con mastice, od infine coi fuscelli antitarlo.
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periodo vegetativo
Lasso di tempo durante il quale un vegetale esplica tutte le sue manifestazioni vitali ed alla fine del quale si ha un periodo più o meno lungo di riposo o di vita latente. Esso è strettamente legato all'andamento climatico della stazione e l'inizio della ripresa vegetativa coincide nei climi temperati, con la primavera quando acqua e temperatura permettono in massimo grado l'utilizzazione degli altri alimenti. Nel clima mediterraneo, al grande sviluppo della vegetazione in primavera segue una ripresa vegetativa più modesta nella stagione autunnale dopo la stasi dovuta alla siccità estiva. Nelle regioni tropicali umide nelle quali le condizioni di umidità e di temperatura sono piuttosto costanti, molte specie non interrompono praticamente il periodo vegetativo. Per effetto della stasi nella vegetazione i fusti delle piante legnose presentano i ben noti anelli di accrescimento che mancano o sono difficilmente visibili ln quelli che vegetano nelle zone caldo-umide.
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perlina
Tavoletta di modesto spessore (12/15 mm) piallata su di una faccia sulla quale è ricavato un cordone. Serve per rivestimenti p.es. nelle carrozze ferroviarie, ed è spesso in larice. Sovente ha sui bordi longitudinali un incastro a maschio e femmina per consentire una miglior riuscita del rivestimento in parete continua, detto perlinatura.
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perno
L'asse metallico intorno a cui ruota una cerniera.
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perticaia
Stadio della vita i un bosco d'alto fusto che decorre dall'inizio del dissecamento dei rami inferiori sino alla culminazione dell'incremento in altezza. Per indicare tale stadio viene anche, ma di rado, usato il termine di palina, che è invece più propriamente riservato ad indicare il ceduo di castagno.
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peschereccio
v. teleferica forestale.
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peso specifico
Rapporto tra il peso di un certo volume di una data sostanza e il peso di un egual volume di acqua. Nel caso di materiali sciolti o in piccole particelle (come i semi) o contenenti cavità (come il legno) per p. s. si intende il rapporto tra il peso di ciò che è contenuto in un recipiente di un dato volume (vuoto per pieno) e il peso di un egual contenuto di acqua: in tal caso sarebbe più proprio parlare di peso specifio apparente perchè il volume che si considera comprende tanto lo spazio che è realmente occupato dal materiale quanto quello occupato dai vuoti tra le particelle discontinue o, per il legno, nell'interno delle cavità cellulari.
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peso specifico del legno
Il p. s. della sostanza costituente le pareti cellulari del legno è pressoché costante per tutte le specie e vale allo stato secco circa 1,5. Per scopi pratici è però usato il p. s. apparente, e cioè il rapporto peso: volume; tale p. sp. a. è sempre inferiore al predetto valore di 1,5 e varia entro larghi limiti indipendenza della diversa porosità dei vari legni e dell'umidità percentuale (la quale condiziona sia il volume che il peso). Onde poter avere delle indicazioni omogenee e raffrontabili si è convenuto nella maggior parte dei Paesi Europei di assumere come condizione fissa di misura un contenuto di umidità del legno pari al 12% del peso secco del campione (umid. normale): tale umidità essendo ottenibile con una apposita condizionatura. Il legno più leggero è il balsa che ha un p. s. di appena 0,10; il più pesante è il Krugiodendron ferreum Urb. dell'America Centrale, che può arrivare a 1,35. Per evitare la condizionatura ad umidità normale, o l'indicazione dell'umidità a cui le determinazioni sono fatte, si usa (specialmente negli Stati Uniti) fornire non il peso specifico apparente come prima definito, ma il rapporto peso secco: volume fresco, chiamato densità basale. Tale rapporto indica il peso della sostanza legnosa secca che vi è nell'unità di volume fresco: esso è di grande utilità, specialmente per le industrie chimiche utilizzanti il legno, come l'industria della cellulosa. Di recente è stata fatta proposta di sostituire la dicitura di peso specifico (apparente) del legno con peso volumico.
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