Vocabolario del Legno

Vocaboli e terminologie usate nel mondo del legno

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Termine Definizione
kiln dried (abbreviazione k.d.)
Indicazione inglese per legno seccato artificialmente in forno (essicatoio).
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kp
Abbreviazione per kilopond (kg forza).
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kraft (cellulosa o pasta)
Cellulosa ottenuta col procedimento al solfato, dotata di particolare resistenza, utilizzata essenzialmente per preparare carte da imballaggio e filati di carta.
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kyan (procedimento) o kyanizzazione
Procedimento per impregnare il legno con sostanze antisettiche allo scopo di ottenere una maggior resistenza alle alterazioni e di conseguenza una più lunga durata in opera. La k. è basata sull'immersione del legno in soluzione acquosa di sublimato corrosivo alla concentrazione di 1/150. La soluzione, che corrode i metalli, è contenuta in vasche di cemento e l'immersione dura il tempo necessario a consentire la penetrazione della soluzione antisettica nell'interno, cosa che avviene in misura maggiore o minore a seconda della specie e dello stato di secchezza del legno (da 2 a 10 giorni).Per ottenere una penetrazione conveniente della soluzione antisettica si fa precedere l'immersione da una vaporizzazione con vapor d'acqua addizionato di acidofenico; il legno, ancor caldo, è immerso nel bagno, la soluzione, raffreddato il legno, penetra in esso assai meglio che non con la semplice immersione a temperatura ordinaria. La k. si è dimostrata ottima soprattutto per il trattamento preservativo dei pali da linee elettriche, ma porta ad una elevata spesa, dato il costo del sublimato.
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Abbreviazione usata in Germania ed in Austria dai forestali e dai commercianti di legname per indicare il larice = Lärche.
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lacca
Tale denominazione indica un gruppo di composti coloranti insolubili, in gran parte sinteticiche vengono fissati sopra supporti per lo più inorganici. Sono di colore vario e si trovano in commercio sotto forma di pasta, di cilindri o di polvere: servono per inchiostri da stampa, per parati,per la stampa di tessuti per vernici, per pittura, ecc. Neil'industria del legno il termine è stato esteso a vernici opache, smalti o pitture per finire mobili, giocattoli, ecc.
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laccatura
Termine che nelle industrie del legno indica genericamente l'applicazione di lacche, vernici opache, smalti e simili per la finitura superficiale di lavori in legno.
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ladino o nettarello
Denominazioni usate in qualche zona alpina per indicare una particolare scelta del tavolame di resinose. Si tratta di indicazioni non unificate e, comunque, di uso locale e limitato.
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lama di sega
Lamina dentata di acciaio che con il suo moto relativo rispetto ad un pezzo di legno contro cui è premuta, compie l'azione di divisione detta più specificatamente segagione.
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lambourde
Termine francese per indicare un segato a spigoli paralleli a sezione compresa tra 26x65mm e 45x105 mm, destinato a sostenere pavimenti a frise (parchetti).
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lamella mediana
Membrana comune a due cellule contigue avente la funzione di cementarle fra di loro. È costituita essenzialmente di pectina (pectato di calcio) ma è pure assai ricca di lignina. È solubile nella miscela di Schulze (acido nitrico e clorato potassico) ma in natura ciò avviene ad opera di microorganismi (Clostridium butyricum Prazmowski, Bacillus Felsineus Carbone): su tale proprietà è basata la macerazione delle fibre tessili.
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lamellare
v. "legno lamellare".
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laminato
Legno massello o legno lavorato rivestito di laminato plastico. Viene utilizzato solitamente il truciolare o il multistrato per rivestirlo su una o due facce con un sottile foglio di resina melamminica, incollata per mezzo di colla a contatto. Questa operazione viene eseguita per dotare il pannello di una superficie estremamente resistente e dura su cui è possibile lavorare, scrivere o eseguire altre operazioni senza incidere la superficie del pannello stesso.
È robusto e si presta a numerosi impieghi come piani di tavoli o cucine, mobili vari, ripiani di libreria ecc.
Rispetto ad un asse di legno massello delle stesse dimensioni il pannello in lamellare offre una resistenza e una flessione decisamente superiori. Lo si può trovare facilmente nei centri di bricolage nelle varie dimensioni.
È possibile procedere ad una laminatura “casalinga” applicando sul foglio da rivestire e sulla faccia inferiore del laminato della colla a contatto; quindi si applica il laminato sul pannello e lo si preme fortemente.
Bisogna fare particolare attenzione durante questa operazione in quanto la colla a contatto non permette riposizionamenti per cui, quando il laminato viene appoggiato, deve trovarsi nella esatta posizione in cui deve essere fissato.
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lana d'acciaio
Fili sottilissimi d'acciaio aggrovigliati insieme, usati per lisciare il legno o in alcune fasi dei trattamenti superficiali.
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lana di bosco
Prodotto filamentoso che si può ottenere dalla macerazione degli aghi di pino silvestre e marittimo; un tempo veniva impiegata per riempimento di materassi e per rustici tessuti.
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lana di ferro
Fili sottilissimi d'acciaio aggrovigliati insieme, usati per lisciare il legno o in alcune fasi dei trattamenti superficiali.
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lana di legno
Piccoli trucioli sottili e lunghi ricavati dal legno tondo con adatte macchine a lama alternativa. La l. d. l. serve tale e quale per imballare oggetti fragili, oppure addizionata di cementanti, per fabbricare pannelli da costruzione, il cui pregio particolare è un buon isolamento acustico.
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larghezza
La misura di un pezzo attraverso le fibre e perpendicolarmente alle coste.
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larva
Stato post-embrionale dello sviluppo degli insetti quale si manifesta dopo la schiusura dell'uovo. Negli eterometaboli essa differisce dall'adulto essenzialmente per la statura minore, per la mancanza di ali e per la non maturità degli organi della riproduziorle. E' uno stato perfettamente attivo sia riguardo ai movimenti che all'assunzione del cibo e viene detto più propriamente neanide e talora prosopide (Berlese). Negli olometaboli la l. è assai diversa dall'adulto e se ne distinguono tre tipi principali. ciclopiformi, con la parte anteriore del corpo notevolmente allargata e quella posteriore molto gracile e terminante con vari processi allungati provvisti di spine o ramificati (Microimenotteri endofagi); eruciformi (a forma di bruco), allungate, subcilindriche con tegumento molle; hanno sei zampe toraciche ed un numero vario di zampe addominali, mancano di cerci (Lepidotteri, Imenotteri Tentredinidi, ecc ), campodeiformi allungate, più o meno depresse,con tegumento di solito assai inspessito; hanno sei zampe toraciche e due cerci (Coleotteri Adefagi, Neurotteri, Strepsitteri, ecc.).
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lath o latte
Termini inglese e francese corrispondenti a tavoletta stretta e sottile.
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latifoglie
Piante a foglia larga; con tale denominazione si indicano tutte le piante, a fusto legnoso non rientranti nelle aghifoglie, e pertanto pioppi, aceri, faggio, noce, quercie, castagno, salici, bagolaro, platani, ecc. I legni delle l . sono nelle statistiche internazionali indicati col termine di hardwoods anche se in realtà comprendono altresì legni teneri come i pioppi edi salici.
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lattice
Emulsione eterogenea di acqua, resine, gomme, amido, alcaloidi, sostanze proteiche, enzimi,di colore biancastro, raramente arancione, secreto da un apposito tessuto detto latieifero, proprio di alcune famiglie vegetali (Euforbiacee, Urticacee, Apocinacee, Asclepiadee, Campanulacee Composite ecc.). E contenuta nei vasi laticiferi sotto una certa pressione e perciò essi hanno le pareti notevolmente ispessite. Si hanno laticiferi apociziali quando derivano dall'estendersi di poche cellule (galattociti) già presenti nell'embrione, e sono cioè costituiti da lunghissimi tubi (apocizi), forniti di plasma con molti nuclei, non anastomosati fra di loro, e laticiferi simplastici se derivano dalla fusione di più cellule parenchimatiche che originano un sistema di tubi comunicanti. La funzione dei laticiferi non è ancora completamente nota, ma si pensa debba ricollegarsi all'azione di trasporto degli elaborati e dell' acqua. Vari l. danno luogo ad importanti applicazionl industriali: tra di essi il più importante è il caucciù.
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lb
v. libbra
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legna
Termine che, anche senza la specificazione da fuoco o da carbone, serve ad indicare il legno destinato esclusivamente ad essere impiegato quale combustibile.
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legna (o legno o legname) da pasta
Denominazione generica con la quale si indica il legno destinato alla fabbricazione della carta, più propriamente dovrebbe essere riservato al legno per la fabbricazione della pasta meccanica.
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legname
Termine che, anche senza la specificazione da lavoro o da opera, serve ad indicare il legno destinato a lavorazioni meccaniche (segagione, spacco, ecc.), o a costruzioni (paleria, travi, ecc.) o a trasformazioni chimiche (cellulosa).La produzione italiana annua di legname da lavoro e da opera fornita dai veri e propri boschi risulta essere (secondo i dati dell'Istituto Centrale di Statistica per il periodo 1947-1962) la seguente legname da lavoro e da opera di resinose: 1.570.000 m3 legname da lavoro e da opera di latifoglie. 2.041.000 m3; ed in totale 3.611.000 m3. A tali cifre devesi aggiungere la produzione di l. degli alberi sparsi tra i coltivi, tra i quali forniscono un contingente particolarmente notevole i pioppi della Valle Padana: si tratta di almeno altri 2.000.000 m3 di latifoglie, coi quali si giunge ad una produzione totale di 5.600.000 m3. Tale disponlbllità non è sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale ed ogni anno si è costretti ad importare quantitativi sempre più notevoli di legname o prodotti derivati, come risulta dal presente prospetto (nel quale le cifre sono in tonnellate).
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legnami da scambio
v. traversine ferroviarie.
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legno
Da un punto di vista botanico per l. intendesi il tessuto vascolare, o adroma o xilema, delle piante dotate di un cormo (cioè di radici, fusto e foglie), con i tessuti che lo accompagnano.
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legno argentato o legno bianco delle lat
v. legno di tensione.
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legno compensato
Il compensato è il più importante fra i semilavorati di legno, usato specialmente nella produzione di mobili e di pannelli. È costituito da tre (più raramente cinque) fogli sottili di legno, incollati uno sull'altro, con le fibre disposte perpendicolarmente in modo da irrobustire l'insieme: a parità di spessore, il compensato è molto più resistente, e anche più flessibile, del legno naturale.
Il maggiore utilizzo è per spessori di 3 o 4 mm. In genere, per risparmiare sul costo, lo strato interno, di spessore maggiore, è di legno meno pregiato di quelli esterni, e anche di questi solo uno è di prima qualità e perfettamente levigato. Così, ad esempio, il compensato di faggio ha l'interno di abete, mentre il compensato di ebano ha quasi sempre solo uno strato esterno di ebano, mentre l'altro strato esterno e quello interno sono di abete colorato o tutt'al più di noce scuro.
Le fasi di lavorazione del compensato sono: la sfogliatura dei tronchi secondo una spirale, il taglio della lunga striscia sfogliata in fogli, l'essiccazione, l'incollaggio e la composizione dei pannelli, la presatura per l'incollaggio, la refilatura, la levigatura.
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